La visita di Fico a Putin ha evidenziato la dipendenza della Slovacchia dal gas russo e il tentativo di mantenere aperti i canali.
Domenica scorsa, il primo ministro slovacco Robert Fico ha incontrato a Mosca il presidente russo Vladimir Putin. Questo incontro, insolito per un leader dell’Unione Europea in pieno conflitto ucraino, si è concentrato principalmente sulla questione del gas naturale. La Slovacchia, fortemente dipendente dalle forniture di gas russo, rischia di trovarsi in difficoltà economiche a causa del mancato rinnovo del contratto di transito attraverso l’Ucraina, in scadenza a fine anno.
Un incontro insolito in un momento delicato per Putin
Nonostante molti paesi europei abbiano ridotto o eliminato l’importazione di gas russo, la Slovacchia ne dipende ancora per l’89% delle sue forniture, un dato che mette in evidenza l’importanza del tema energetico per il piccolo paese dell’Europa centrale. Durante l’incontro, Fico ha cercato di garantire la continuità delle forniture e di discutere le prospettive per una collaborazione futura.
Il contesto geopolitico ed economico della visita
L’annuncio di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, di non voler rinnovare il contratto di transito rappresenta un rischio significativo per la Slovacchia. La mancata disponibilità del gas russo attraverso i gasdotti ucraini costringerebbe il paese a rivolgersi ad alternative più costose, con un impatto stimato tra 220 milioni e mezzo miliardo di euro all’anno.
La visita di Fico a Mosca, non annunciata in anticipo agli alleati europei, è stata oggetto di critiche sia interne che internazionali. Il governo slovacco si è mostrato allineato con quello ungherese, guidato da Viktor Orbán, nel mantenere rapporti diretti con la Russia nonostante le tensioni geopolitiche.
Oltre al tema del gas, Fico ha discusso con Putin la possibilità di un miglioramento nelle relazioni bilaterali e una prospettiva di pace per il conflitto ucraino, posizionandosi tra i leader europei più vicini a Mosca.
La visita di Robert Fico rappresenta un ulteriore passo nella strategia slovacca di mantenere legami economici e politici con la Russia, evidenziando le difficoltà di un paese profondamente dipendente dal gas naturale russo in un contesto di tensioni geopolitiche e cambiamenti nel panorama energetico europeo.
